La parrocchia

Le Origini

Il titolo di S. Atanasio ben si addice ad una parrocchia romana: il santo, infatti, invitato a Roma da papa Giulio I per discutere i problemi insorti con gli eusebiani (Concilio romano del 340), durante la sua permanenza fece conoscere alla comunità romana il monachesimo egiziano, la biografia di S. Antonio abate, le regola monastica di S. Pacomio e la disciplina monastica delle vergini e delle vedove, per cui può ravvisarsi in questa sua opera la fondazione del monachesimo a Roma e l’avvio di quello comunemente indicato come monachesimo italico. (Cfr. S. Girolamo ep. 127 in “P.L.” 22, 1089-90). La parrocchia è stata istituita l’ 11 marzo 1961 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara “Neminem sane” ed affidata al clero diocesano di Roma.

Oggi

 Il territorio, desunto da quello di S. Lorenzo fuori le Mura, S. Giuseppe Artigiano e S. Michele Arcangelo a Pietralata, con decreto del Cardinale Vicario Angelo Dell’Acqua del 20 novembre 1970 è stato determinato entro i seguenti nuovi confini: “Da Via Tiburtina si imbocca Via di Casale Galvani (numeri pari) sino a raggiungere Via Cave di Pietralata – Via Cave di Pietralata e poi la nuova Via di P.R. che ne sarà il proseguimento fino ad intersecare Via dei Monti Tiburtini – Via dei Monti Tiburtini sino all’altezza di Via Giulio Verne (che rimane alla parrocchia di S. Maria della Visitazione in attesa di una definitiva sistemazione della zona) – si segue la linea dell’Acquedotto dell’Acqua Vergine fino a Via Vertumno n.50 (appartenente a S. Michele Arcangelo, ora a S. Atanasio) – si prosegue per Via Faunia (numeri pari) fino ad incontrare Via A. Benedetti – Via A. Benedetti sino a Via E. Checchi – Via E. Checchi (n.dispari) sino a Via Tiburtina (lato n.dispari) sino al punto di partenza di Via Casale Galvani”. Il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 25 luglio 1963. Il complesso immobiliare è di proprietà della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Ernesto Vichi.